Babushkas

Se avrete la fortuna di camminare lungo le vie della capitale o di qualsiasi altra città ucraina, simpatiche figure vi accompagneranno lungo il vostro viaggio.  Sono le babushkas che, completamente avvolte nelle loro sciarpe calde, all'angolo di una via, vendono semi di girasole e fiori.
Il ruolo delle babushkas, nomignolo affettuoso che significa nonna, è stato quello  di sorella, vedova, mamma di oltre 20 milioni di soldati che hanno perso la vita durante la seconda guerra mondiale. Le donne ucraine hanno ricostruito il paese dopo la guerra  e risollevato intere famiglie, completamente rovinate dal regime sovietico.  E dopo l'indipendenza del paese, la maggior parte di loro, ormai nonne che hanno tra i 70 e gli 80 anni, vive con una pensione di circa  30 dollari al mese. Piene di creatività e di risorse, le babushkas arrotondano la loro pensione, vendendo fiori o altri tipi di mercanzia.  
Nell'Ucraina di oggi, indipendente e impaziente di rinnovarsi, queste  "nonnine" hanno senza dubbio un ruolo di vitale importanza.
Si prendono cura dei loro nipotini mentre le mamme sono al lavoro e si preoccupano di insegnare loro canzoni e storie della cultura contadina ucraina e di trasmettere alle generazioni future i principi religiosi di un tempo.
Le babushkas costituiscono una sorgente inestinguibile di saggezza e di conforto.
Spesso le più disponibili accolgono i visitatori nelle loro case, offrendo loro un piatto caldo e raccontando loro qualche storia di quando erano più giovani.
La maggior parte di loro hanno vissuto sotto il regime stalinista, forse come partigiane, forse come studiose o giornaliste dissidenti. Quello che si può affermare con certezza è che attraverso il loro volto, la storia assume un volto umano, un volto che ben presto scomparirà. 

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